Telefoni muti e modem senza connessione. Centinaia di utenti WindTre isolati da giorni sul fronte della telefonia, con smartphone e telefoni fissi che non possono effettuare o ricevere telefonate. Negozi e ristoranti col bancomat fuori uso, partite Iva rimaste senza mail, per non dire dei disagi infiniti per chi ancora è in smartworking.
Succede a Toscolano Maderno, dove almeno 600 abbonati WindTre si trovano, da ben due settimane, nell’impossibilità di utilizzare i servizi telefonici, con le linee, sia telefonica che internet, andate in tilt da sabato 18 settembre e non ancora ripristinate. Tre settimane e mezza di blackout totale, un’eternità in un’epoca in cui essere connessi è irrinunciabile per lavorare e per vivere.
Una situazione che sta creando enormi disagi a lavoratori, professionisti, imprenditori, famiglie, studenti, anziani che vivono soli.
«Pensavo che il mio fosse un caso isolato - racconta un utente - poi, tramite i social, ho scoperto che ci troviamo in questa situazione a centinaia». Gli fa eco un albergatore: «Immaginate un hotel senza linea telefonica e internet. Per fortuna è successo a fine stagione e non in agosto. Comunque ho attivato l’associazione consumatori e avviato la procedura per il passaggio ad un altro operatore».
In tanti si sono recati al centro assistenza WindTre più vicino, che si trova a Gavardo, ma senza risultati. Nessuno ha saputo dare agli utenti indicazioni sui tempi necessari per ripristinare il servizio. Non si contano, ovviamente, le chiamate al gestore telefonico.
«Ho chiamato WindTre il 19 settembre - racconta un’abbonata - e mi hanno detto che avrebbero sistemato il guasto a breve. Poi li ho richiamati più volte, ricevendo sempre la stessa risposta. Alla fine ho cambiato gestore».
Ma oltre al danno, ecco la beffa: a chi ha chiesto la risoluzione anticipata del contratto è stato prospettato il pagamento di una penale. «Inaccettabile», dicono in corso gli utenti, che hanno già contattato Federconsumatori e non escludono di attivarsi per una class action contro la società telefonica.
Articolo pubblicato sul Giornale di Brescia – 13 ottobre 2021