sunia CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Sos abitazione. Preoccupa lo sblocco degli sfratti

Sbloccati gli sfratti: in due anni emessi 1.400 provvedimenti. La preoccupazione dei sindacati inquilini.


Con lo sblocco graduale delle pratiche che si è concluso lo scorso 31 dicembre, la macchina degli sfratti quest’anno si è rimessa in moto lasciando dietro di sé una scia di forte preoccupazione.

La questione viene costantemente monitorata. Simone Cardin, segretario provinciale del Sunia Cgil, sul Giornale di Brescia del 22 gennaio rende ad esempio noto che, proprio nei mesi scorsi, «è stato rafforzato, ed esteso a tutta la provincia, il protocollo 2017 sul "Tavolinosfratti" che vede tutte le forze collaborare con l’intento di ricomporre le situazioni prima dell’intervento della forza pubblica. In secondo luogo, a Brescia, la Loggia ha istituito una Agenzia per la casa: ha il compito di incrociare la domanda debole con l’offerta per la stipula di contratti a canone concordato».

Passi in avanti, insomma, nel tempo sono stati compiuti, ma «il problema di fondo - sottolinea Cardin - è che in Italia gli alloggi pubblici a canone sociale sono pochissimi, ossia 5 ogni 95 case proposte a canone di mercato o, per un terzo, concordato e comunque superiore a quello sociale. In Francia e Germania il rapporto è molto più bilanciato. E, tornando al nostro Paese, il Pnrr non va incontro a coloro che vogliono o sono obbligati ad avere un immobile in locazione».

LA VICENDA IN BREVE
Con lo scoppio della pandemia, nel marzo 2020 il Governo introdusse il blocco degli sfratti per morosità. La misura è stata rinnovata nel tempo e si è esaurita in maniera graduale: i primi sblocchi (delle pratiche più datate) sono avvenuti nel corso dell’anno scorso, l’ultimo è scattato il 31 dicembre 2021 e riguarda i provvedimenti di sfratto adottati dal 1° ottobre 2020 al 30 giugno 2021. Non sono seguite altre proroghe e, come dimostrano i dati del Ministero dell’Interno, negli ultimi due anni sono stati emessi circa 1.400 provvedimenti di sfratto riguardanti città e provincia.
Nel 2020 sono complessivamente 661 (dei quali 163 in città), il 30% in meno dell’anno precedente. Le richieste di esecuzione quell’anno hanno raggiunto quota 772 (erano 2.402 nel 2019 e 2.831 nel 2018). Sono stati eseguiti 121 sfratti, il 70% in meno dell’anno prima. Nel 2021 la ripresa. L’anno scorso (entro novembre) sono stati emessi 711 provvedimenti di sfratto. Gennaio e settembre sono i mesi che ne contano di più (93 atti).

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