In un clima di grande tensione - a cui sta contribuendo la riduzione degli spazi del negozio di Desenzano del Garda da 20.000 a 3.000 metri quadri – i 30 lavoratori del Mercatone di via Colombare di Castiglione (del gruppo milanese Grancasa) ieri hanno scioperato per tutto il giorno.
La mobilitazione, proclamata da Filcams Cgil, ha avuto il 90% di adesioni. E anche oggi i lavoratori torneranno ad incrociare le braccia. Le ragioni dello sciopero sono molte. «Si va dalle carenze di rispetto dei protocolli di sicurezza durante il lavoro di riduzione dell’esposizione e di ricollocazione della merce, svolti dal personale e non da una ditta specializzata - spiega il segretario Filcams Luca Di Natale - alla mancanza di un confronto tra l’amministrazione e i dipendenti, esigenza particolarmente sentita vista la grave crisi che il gruppo Grancasa starebbe affrontando sul mercato e il rischio quindi di chiusura del negozio. I lavoratori, che da febbraio fruiscono del contratto di solidarietà per il 50% delle ore, sono esasperati. E a problemi si aggiungono problemi - continua Di Natale -. Lunedì infatti a 5 persone è stata intimata la trasferta al negozio di Mantova, senza preavviso e senza rispetto della normativa contrattuale, ma anche senza alcuna riduzione delle ore pagate attraverso l’ammortizzatore sociale».
Lo sciopero di ieri segue quello del 12 agosto, conseguente al mancato pagamento degli stipendi, che ottenne sia il pagamento sia il coinvolgimento dei sindaci di Desenzano e Mantova, e delle Prefetture bresciana e mantovana.
Domani, giovedì 6 ottobre, sono in programma due incontri con le istituzioni. Al mattino in Prefettura a Brescia e nel pomeriggio con la commissione quarta Attività produttive di Regione Lombardia. Attorno al tavolo sono attesi i rappresentanti dell’azienda, di Cgil e Uiltucs, del Comune di Desenzano e della Prefettura di Brescia.
Dal Giornale di Brescia di mercoledì 5 ottobre