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Piazza bella piazza, il nostro 28 maggio

Una piazza gremita e commossa ha reso omaggio, a 49 anni di distanza, alle vittime del 1974. Riportiamo un articolo tratto dal Giornale di Brescia e link a fotografie e video che raccontano la giornata del 28 maggio.


«Il Paese ha un debito di riconoscenza verso Brescia, dove si è travasato in impegno civile il dolore dei familiari delle vittime, dove si fa memoria, radice del futuro; dove si tramanda ai giovani un messaggio di valori, al di là delle differenti opinioni. Dove si è palesato un esempio di risposta democratica ai piani eversivi, sventati dalla società civile, dalle associazioni, dalle istituzioni, dai sindacati». Nelle parole della lettera fatta pervenire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta il senso degli anni, 49, di una piazza sempre piena, di una commemorazione organizzata ogni anno da Cgil, Cisl, Uil. Solo la pandemia ha interrotto l'afflusso dei bresciani assaliti dal Covid, ma le autorità hanno sempre, solitarie, rinnovato la presenza davanti alla stele il 28 maggio. Ieri di nuovo il pieno, con i fiori, le bandiere, i discorsi, i canti della Resistenza. E l'arrivo, in carrozzella, di Franco Castrezzati, il dirigente della Cisl che stava parlando dal microfono quando scoppiò la bomba e che continuò a parlare per dare indicazioni alle centinaia di persone sconvolte, che non sapevano come muoversi. Quasi cinquant'anni, molti dei partecipanti non erano nemmeno nati in quel 1974 che ha cambiato la storia della città, però il testimone è passato fra le generazioni. Brescia è diventata un esempio con la Casa della Memoria fondata da Comune, Provincia, Associazione Familiari, ora arricchita dalle sigle sindacali e partigiane, mai dissestata dai cambi di colore istituzionali.

Ma Brescia aspetta ancora la verità giudiziaria fino in fondo, anche se, come ricordato da Manlio Milani, presidente della Casa della Memoria, è stata sancita la responsabilità di Ordine Nuovo. Un altro processo è in corso, «forse altri ci saranno - ha sottolineato Milani - finché non si avvererà l'auspicio della giudice Anna Conforti, presidente della Corte d'Appello di Milano, nel 2015, di far venire alla luce la malavita istituzionale, i legami con apparati dello Stato». 

📎 GALLERY FOTO DELLA MATTINATA | VIDEO DEI RINTOCCHI .

Le delegazioni sono entrate nella piazza riempiendola. La Cgil scuola ha messo dietro il suo striscione le sagome con i volti delle otto persone uccise. Cinque insegnanti, due operai, un pensionato. Regista, la voce di don Fabio Corazzina. Alle 10.12 otto rintocchi sono stati seguiti da un minuto di silenzio carico di emozioni davanti alla stele stracarica di fiori. 

Poi centrale è diventato il palco. Per prima è intervenuta una mediatrice culturale iraniana, Siranoush Neshan Manookian, sul tema della pace e dei diritti. Poi molto secco è stato l'intervento di Mattia Rebessi, segretario provinciale dell'Unione degli Universitari, che ha attaccato il Governo «da cui mai è stata pronunciata la parola antifascismo, che non ha mai condannato le aggressioni di Azione studentesca nelle scuole», ricordando poi «che proprio a Brescia è stato intestato un circolo di Fratelli d'Italia a Pino Rauti, tra i fondatori di quell'Ordine Nuovo delle sentenze». Giorgio Graziani, della segreteria nazionale della Cisl, ha insistito sul valore della Costituzione, ha ripercorso la storia degli anni delle stragi, «quando il sindacato confederale era diventato interlocutore sociale per riforme che davano fastidio al potere di pochi», e ha invitato ad andare avanti per ricostruire tutta la verità. «Lo dobbiamo alle vittime, ai giovani perché possano credere a un mondo senza divisioni e violenza», ha concluso.

📎 GALLERY FOTO DEL POMERIGGIO | VIDEO RACCONTO DELLA GIORNATA .

Le iniziative in piazza sono poi riprese nel pomeriggio con un programma di incontri, presentazioni, musica e azioni teatrali a cura di diverse associazioni bresciane. Primo a esibirsi è stato il Gruppo di canto popolare di Cremona che ha proposto una sintesi del loro repertorio di canzoni sociali e del lavoro. A seguire, sotto il loggiato di palazzo Loggia, si è tenuta l'iniziativa curata dalla Flc Cgil Brescia dal titolo "Scuola come liberazione nel paese sbagliato. Tra Lodi e Don Milani... educazione, cittadinanza e antifascismo" che ha visto il contributo degli studenti delle scuole primarie, secondarie e delle studentesse e studenti della scuola di italiano della Camera del Lavoro di Brescia e l'intervento di Dario Missaglia, Presidente nazionale dell'associazione Proteo Fare Sapere. La chiusura della giornata è stata affidata alle canzoni del Coro Clandestino, ai ritmi trascinanti del gruppo Appel e alla azione teatrale corale curata da Teatro Dioniso.

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