Cambiare la proposta di legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali messe in campo dal Governo: con questo obiettivo si è tenuta oggi a Seriate l’assemblea unitaria dei quadri e delegati di Cgil e Uil Lombardia che ha lanciato, nel solco delle iniziative nazionali, lo sciopero del 17 novembre per il pubblico impiego, scuola, trasporti e lo sciopero del 24 novembre delle regioni del nord. Il 17 novembre è previsto un presidio regionale sotto Palazzo Lombardia, mentre il 24 novembre si terranno manifestazioni in ogni provincia lombarda. A Brescia sarà presente il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
La manovra economica del Governo ha segnato una direzione ben differente da quanto richiesto dalle lavoratrici e dai lavoratori e dalla piattaforma unitaria, firmata anche dalla Cisl, espressione delle manifestazioni del mese di maggio.
Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia, sottolinea: “Il mondo del lavoro alza la testa contro una manovra che colpisce le fasce più deboli del paese. Il sindacato confederale si assume la responsabilità di dire a gran voce che le misure volute dal Governo vanno cambiate perché avvertiamo di nuovo il segno dell’austerità, vengono colpiti i diritti universali garantiti dalla Costituzione. In Lombardia come nel resto del Paese vediamo il crollo della qualità dell’occupazione, sempre più precaria, con redditi sempre più bassi e un’organizzazione del lavoro che fa aumentare il rischio quotidiani di farsi male: tre morti sul lavoro al giorno. È inaccettabile. Muoviamoci uniti, ribelliamoci. Abbiamo deciso di scioperare, è un atto di sacrificio. Non dobbiamo convincere le persone a scioperare per farci belli riempiendo le piazze, ma dire che ci assumiamo la responsabilità di essere contro la logica che ci vuole tutti contro tutti, sempre più poveri e precari. Scioperiamo perché chi non ha voce possa essere ascoltato, scioperiamo per ritornare a far cambiare idea a questo governo”.
Enrico Vizza, segretario generale Uil Lombardia, dichiara: “Oggi è solo il primo passo per una mobilitazione nazionale contro una manovra che rischia di mettere in ginocchio l’Italia. Una manovra che nonostante faccia proclami per i lavoratori non li tutela e non salvaguardia il potere d’acquisto dei salari. Non hanno accolto la richiesta di detassazione, hanno peggiorato la Fornero dopo averla strumentalizzata a fini elettorali, fa regali fiscali ai soliti, non investe in sanità tendendo a distruggere quella pubblica a favore di quella privata. E che dire dei giovani, della casa, del diritto di abitare, del lavoro povero o della sicurezza sul lavoro. Noi rappresentiamo il paese reale, quello che questo Governo ha dimenticato nonostante quotidianamente sottolinei che pensa a lavoratori e famiglie. È per questo che la mobilitazione continuerà con gli scioperi finché questo Governo non inizierà ad ascoltarci”.