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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Campo della Legalità a Cisliano

Lavoro, Diritti, Inclusione: per un uso sociale dei beni confiscati. Inizia oggi il Campo della Legalità a Cisliano (MI) organizzato dalla Cgil Lombardia.


È iniziato lunedì 4 settembre, presso il bene confiscato alla ‘ndrangheta “La Masseria” di Cisliano - provincia di Milano - il campo di Lavoro e Formazione organizzato dalla CGIL Lombardia. È la prima esperienza confederale di “Campo della Legalità” organizzata dalla CGIL alla quale parteciperanno più di venti fra studenti universitari e sindacalisti di diverse categorie e Camere del Lavoro. A essere presente e a portare il proprio contributo ci sarà anche la Camera del Lavoro di Brescia, insieme ad alcune categorie territoriali (Fp, Nidil, Flai e Spi Cgil). 

Il programma del campo sarà incentrato sui temi del lavoro, dei diritti, dell’inclusione e del riuso dei beni confiscati, temi sui quali l’iniziativa del campo segna lo sviluppo dell’impegno della CGIL Lombardia. Attività manuali al mattino e momenti di formazione pomeridiana a cura del sindacato regionale, delle associazioni, della Cgil nazionale, del Tribunale di Milano, della commissione Antimafia della Regione.

Riportiamo alcuni stralci del diario di viaggio che ci arriva giorno per giorno dai partecipanti:

PRIMA GIORNATA:

“Per sconfiggere la mafia dobbiamo impoverirla, dobbiamo sottrarre quanto hanno guadagnato dalla loro attività illecita e mafiosa. Recuperare i beni confiscati è un’attività utile a tutta la collettività: può infatti riattivare l’economia in modo positivo, può generare altro welfare per chi ne ha bisogno e può creare nuovi posti di lavoro. 

Attualmente in Lombardia più di 500 i beni confiscati e oggi riutilizzati. È necessario che si promuovano progetti sociali mirati e che i tribunali assegnino rapidamente i beni: l’arma della confisca e del riutilizzo di aziende e beni sequestrati è della massima importanza per poterli trasformare in beni comuni. La gestione può essere affidata agli stessi lavoratori e lavoratrici, contribuendo così a risanare un pezzo di economia prima illegale, nel rispetto dei diritti di chi lavora”.

Alcune fotografie delle giornate di Campo della Legalità


SECONDA GIORNATA:

Cosa fare per costruire una cultura alternativa alle mafia? Il gruppo di lavoro ha provato a rispondere ed individuare percorsi per contrastare la cultura mafiosa con il contributo di Vincenzo Moriello Cgil Lombardia, Davide Saluzzo Libera Masseria e Don Massimo della Caritas e referente della comunità "una casa anche per te".

Fare memoria: «oggi per andare avanti è importante guardare indietro» è una frase riportata sui muri della Masseria da parte dei giovani campisti. La storia dice che la prima guerra alla mafia intreccia il movimento sindacale dei braccianti attraverso l'occupazione dei lavoratori per liberare le terre guidati da Placido Rizzotto.

Oggi per contrastare la mafia è necessario ricostruire percorsi di giustizia sociale. Tenere lo sguardo rivolto verso gli ultimi significa averlo verso tutti. Non dire mai tutti tranne alcuni...

Non dimenticare mai coloro che in prima persona hanno denunciato e si sono messi in gioco. Se lo Stato non riesce a riconoscere quei diritti che le mafie concedono come favori noi non vinceremo. 

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