18 novembre 2016 - Quattro su dieci hanno redditi inferiori ai 15 mila euro annui, meno di uno su venti ne dichiara più di 55 mila ma i contribuenti che hanno più di 10 appartamenti sono ben 22 mila e molte, poco meno di 20 mila, sono le auto di lusso che circolano. Cronache e numeri dalla provincia di Brescia - che fanno dire al Comandante della Guardia di Finanza Giuseppe Arbore che «le dichiarazioni presentate non sono compatibili con l'alto livello di benessere che risulta dai dati sui consumi alimentari, energia elettrica per usi domestici, consumo di carburanti, auto circolanti, tasso di crescita dei depositi bancari, abitazioni di pregio e immatricolazioni di auto di grossa cilindrata» - oggetto dell'indagine su redditi e fisco commissionata da Cgil, Cisl e Uil presentata all'assemblea dei delegati martedì 22 novembre nell'auditorium della Camera di Commercio, in via Einaudi a Brescia.
Numeri che dicono della crescente disuguaglianza, ma anche evidenze e indizi sull'evasione fiscale che a Brescia si stima si aggiri intorno al miliardo e mezzo di euro all'anno. Non solo, è sempre in provincia di Brescia che nel 2014 sono state segnalate 2045 operazioni sospette, pari a tutte le segnalazioni generate dalla Regione Friuli Venezia Giulia ed Abruzzo.
È una questione di giustizia sociale - affermano i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Damiano Galletti, Francesco Diomaiuta e Mario Bailo -: la presentazione della ricerca di martedì dovrà essere il volano per aprire una riflessione che coinvolga tutti, a partire dalle istituzioni e dagli enti locali, che sul tema possono fare senz'altro più di quanto facciano oggi.
A Brescia e in Italia dove l'onestà fiscale è questione senz'altro sottovalutata come dimostrano anche i numeri sulla popolazione carceraria per reati di tipo fiscale: in Italia è lo 0,5%, la media europea è superiore al 4%. «Rubare al fisco - come si legge nella ricerca curata da Elio Montanari -, sottrarre alla comunità dei cittadini il denaro per ospedali, scuole, trasporti in Italia non è considerato grave».
la sintesi della ricerca
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