Oggi Parvider Kaur Aulak (detta Pinki), la donna indiana sopravvissuta alle fiamme appiccate dal marito, accompagnata dalla Camera del Lavoro, è intervenuta all’assemblea nazionale unitaria di Fim Fiom Uilm a Roma, dove ha avuto modo di raccontare la sua storia di dolore e coraggio e di testimoniare quanto sia importante trovare la forza di denunciare i soprusi subiti e rialzare la testa. Riportiamo uno stralcio del suo intervento:

"Ho accettato di rimanere con mio marito, anche se violento, perché non vedevo alternative, solo dopo ho conosciuto le associazioni di donne ne un centro antiviolenza delle donne. Forse se le avessi incontrate prima sarebbe stato diverso. Sono sopravvissuta. Oggi sono sola, con 2 bambini, senza casa e con un lavoro instabile e part time. Sto lottato contro i pregiudizi della mia comunità e degli Italiani, spesso sono sola. La Cgil mi ha aiutato, anche solo per rivendicare diritti minimi (la guaina per potermi vestire). La mia comunità non condivide la mia volontà di prender parola pubblicamente, ma io non mi fermo andrò avanti perché ciò che è accaduto a me non succeda ad altre donne. Andrò avanti e mi farò carico dei miei figli, educandoli ad un mondo dove le donne possono avere la libertà di scegliere come vivere".