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«Non ci fermiamo, presto nuova mobilitazione»

In decine di migliaia in cinque città per lavoro e pensioni. A Torino anche un migliaio di bresciani. La galleria fotografica


Le rivendicazioni per le quali sabato si è scesi in piazza sono “bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione, garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione”. E ancora, “favorire l’accesso alla previdenza integrativa” e “garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni”. Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, il sindacato di corso d’Italia chiede anche di “cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione”, di “estendere gli ammortizzatori sociali”, di “garantire a tutti il diritto alla salute” e di “rinnovare i contratti pubblici”. Su rassegna.it cronaca e voci dai cortei

Susanna Camusso, dal palco romano e in diretta video nelle altre quattro piazze (Torino, Bari, Palermo e Cagliari) ha detto che la mobilitazione non si ferma. Duro il giudizio su esecutivo e legge di bilancio, mentre a Cisl e Uil proposta la "definizione di regole comuni per un governo delle piattaforme"

qui le foto dei bresciani a Torino

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