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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Rovato, muore stritolato dal tornio

Non ce l'ha fatta Luca Lecci, il giovane di 19 anni vittima di un incidente sul lavoro in azienda. Scioperi nelle fabbriche. Ufficio sicurezza Cgil: "Quello che inquieta, insieme al dolore per la perdita delle vite dei lavoratori è assistere al susseguirsi di buoni propositi, per i giorni immediatamente successivi, che non si traducono però in una reale azione sulle modalità concrete da mettere in atto per limitare questa strage continua".


Luca Lecci non ce l'ha fatta. Il cuore del 19enne di Rovato ha cessato di battere ieri nel reparto di rianimazione dell'ospedale civile, dove era stato trasferito in seguito al grave infortunio sul lavoro che lo aveva coinvolto mercoledì pomeriggio: il giovane è stato stritolato dal tornio dopo che la sua camicia si era impigliata nel macchinario.

IL COMUNICATO DELLA FIOM CGIL DI BRESCIA
Giovedì 18 è deceduto il lavoratore di 19 anni vittima di un infortunio avvenuto il giorno prima a Rovato.
Già nella giornata di oggi in alcune aziende della provincia, a partire dall'Iveco, si è effettuato lo sciopero, aziende come le Fonderie San Zeno, Isoclima, Omb technologies e Fonderie Cervati per quanto riguarda la
città; sciopero anche alla Ferrosider di Ospitaletto, in Valtrompia il Banco Nazionale di Prova e la Redaelli, nella zona del Garda la Cromodora, la Las, la Foma, Tecnofil, Simonfond, Acciaierie di Calvisano, alla Strambini & Boroni, alla Vaia Car. La giornata di venerdì 19 vedrà molte altre realtà impegnate sulla stessa iniziativa e altre anche nella prossima settimana. Dobbiamo purtroppo registrare l'ennesimo infortunio sul lavoro nella nostra provincia e nel settore metalmeccanico.

UFFICIO SICUREZZA AMBIENTE CGIL BRESCIA
Con l’infortunio mortale accaduto al giovane diciannovenne Luca Lecci di Villa Carcina,  presso l’azienda del padre,  l’anno 2018 inizia sotto i peggiori auspici ad un giorno appena dalla tragica morte dei tre operai di Milano. Quello che inquieta, insieme al dolore per la perdita delle vite dei lavoratori è assistere al susseguirsi di buoni propositi, per i giorni immediatamente successivi, che non si traducono però in una reale azione sulle modalità concrete da mettere in atto per limitare questa strage continua. Per l’anno 2017 la tragica contabilità dei morti sul lavoro per Brescia registra 23 infortuni mortali (circa 2 al mese), quattro in più rispetto al 2016. E a livello nazionale, dai dati pubblicati mensilmente da Inail, la Lombardia è al vertice dell’emergenza con il maggior numero di lavoratori deceduti ben 127 a novembre 2017, seguita da Emilia Romagna.
Già dai primi giorni dell’anno dunque i tragici eventi ci impongo di mantenere alta l’attenzione e l’impegno per tutto ciò che riguarda la Sicurezza sul lavoro. E tutte le parti istituzioni e sociali devono continuare ad impegnarsi in modo costante e con azioni mirate che possano prevenire i rischi e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

«SERVONO AZIONI CONCRETE PER FERMARE L'EMERGENZA»
«Nemmeno il tempo di piangere i morti della Lamina di Milano che a Rovato viene stroncata una giovane vita, un operaio di soli 19 anni. Sulla dinamica dei fatti, come doveroso che sia, sarà la magistratura a indagare e affermare le responsabilità di questa ennesima tragedia che colpisce la Lombardia, in particolare il settore metalmeccanico». Sono le prime considerazioni espresse nella nota congiunta di Fim, Fiom e Uilm della Lombardia che esprimono vicinanza ai famigliari della giovane vittima. «Purtroppo - aggiungono -, si rafforzano le motivazioni che ci hanno spinto a proclamare un'ora di sciopero» (oggi; analoga iniziativa è stata annunciata anche dall'Ugl Metalmeccanici) «in tutte le aziende metalmeccaniche lombarde. Un'iniziativa tesa a sensibilizzare la classe dirigente imprenditoriale, le aziende metalmeccaniche, tutte le istituzioni preposte a tutela e a salvaguardia della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, i mass media e l'opinione pubblica sulla necessità improrogabile di prendere coscienza su quella che negli ultimi tempi sta diventando una vera e propria emergenza». Per i sindacati serve «un atto di responsabilità a tutti i livelli, ognuno per il proprio ruolo, affinché siano realizzati concretamente passi in avanti e concreti nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, a partire dalla prevenzione, alla formazione di tutti gli occupati, dal rispetto delle norme di sicurezza previste al corretto uso dei dispositivi di protezione individuale». La Fiom di Brescia, ricorda che già ieri in alcune aziende della provincia si è fatto sciopero: Iveco, Fonderie San Zeno, Isoclima, Omb technologies, Fonderie Cervati, Ferrosider, Banco Nazionale di Prova, Redaelli, Cromodora, Las, Foma, Tecnofil, Simonfond, Acciaierie di Calvisano, Strambini & Boroni e Vaia Car. Altre iniziative sono previste in giornata. «Le procedure, le tecnologie e le condizioni lavorative, sindacali e normative ci sono - dice Francesco Bertoli, segretario Fiom Brescia -. Da Milano a Rovato non si puà morire così nel 2018»

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