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Sanità pubblica, i punti dell'intesa

Raggiunto l’obiettivo di erogare per il 2018 aumenti retributivi fino a 95 euro mensili, inoltre arriveranno gli arretrati del 2016 e 2017 e ripartirà la contrattazione per il trattamento accessorio


Firmata la pre intesa per il rinnovo del contratto nazionale della Sanità pubblica per il periodo 2016/2018. Una lunga trattativa no stop che ha portato ad un’intesa tra sindacati e Aran che interessa 550 mila lavoratori del comparto.

“Dopo circa 10 anni di scioperi, mobilitazioni e iniziative, spesso da soli come Fp Cgil, oggi arriva un primo risultato.  Il terzo tassello per ricomporre il quadro del lavoro pubblico, dopo il  rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali e la recente intesa su quello delle Funzioni Locali”, afferma la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino.

“Finalmente –  prosegue – sblocchiamo la contrattazione nel settore sanitario, primo passo per restituire la dignità a tutti coloro che lavorano prendendosi cura dei cittadini, ma non ci fermiamo: la strada è ancora lunga. Lavoratrici e lavoratori che, dopo anni di sacrifici e di impegno, troppo spesso non riconosciuti, ottengono finalmente un segno di attenzione dedicata a tutto il personale della sanità”.

PUNTI CONTRATTO –
Qui i dettagli, manifesti e volantini

La Fp Cgil elenca i punti principali dell’intesa:  “Raggiunto l’obiettivo di erogare per il 2018 aumenti retributivi fino a 95 euro mensili, inoltre arriveranno gli arretrati del 2016 e 2017 e ripartirà la contrattazione per il trattamento accessorio; realizzato un reale e visibile aumento dei diritti con un avanzamento complessivo degli istituti dei rapporti di lavoro: permessi,  congedi, ferie, malattie, ecc; previsti 91 euro pro capite per incrementare i fondi della produttività e rivalutare le indennità a seguito della contrattazione integrativa (a partire da notturno, pronta disponibilità e festivo); garantiti fino a 15 minuti di tempo di vestizione, innalzabili in contrattazione aziendale; su assunzioni, formazione, risorse aggiuntive e riorganizzazioni si apre un confronto regionale vero: più spazio per incidere dove si decide; niente deroghe sui riposi, rispettato l’orario di lavoro; estensione, da subito, del sistema indennitario agli operatori socio-sanitari e agli assistenti sociali; più ruolo alle Rsu: potenziata la contrattazione decentrata e semplificati i fondi per la contrattazione; entro luglio un nuovo sistema di classificazione; un nuovo sistema di incarichi di coordinamento, organizzativi, professionali e di formazione per valorizzare quelli esistenti e offrire opportunità; infine, escluso il Jobs Act, a partire dal mantenimento dell’articolo 18, ed eliminata la legge Brunetta”.

Tirando le fila, osserva Sorrentino, “anche in questo caso mettiamo insieme tre punti cruciali: salario, diritti e contrattazione. Chiudiamo questi dieci anni di attesa, arrivando a un’intesa che produce avanzamenti e ci mette nelle condizioni migliori di guardare da subito al prossimo rinnovo contrattuale 2019/2021. Il tutto in attesa che siano le lavoratrici e i lavoratori a giudicare il risultato, parola a loro. Mentre, nel frattempo, il nostro impegno prosegue per il rinnovo del contratto della  Sanità privata, adesso tocca a loro”.

POLITICHE SANITÀ – Quanto invece al tema generale delle politiche per la Sanità, Sorrentino  afferma: “Prosegue la nostra campagna per le stabilizzazioni del personale precario in sanità e quella a sostegno di un piano straordinario per l’occupazione nel settore. Il contratto, che contiene anche un nuovo modello di relazioni sindacali, consentirà ai sindacati e  alle Rsu di accompagnare i processi di riorganizzazione aziendale e organizzativa in sanità”.

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