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Invatec, protesta senza sosta. Oggi il confronto al Ministero

La vicenda Invatec vive oggi un suo snodo importante e arriva sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico a Roma. L'incontro tra i rappresentanti del Governo e la delegazione sindacale è previsto alle 15: al centro c'è il futuro di 314 occupati, soprattutto donne.


*La vicenda Invatec vive oggi un suo snodo importante e arriva sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico a Roma. L'incontro tra i rappresentanti del Governo e la delegazione sindacale è previsto alle 15: al centro c'è il futuro di 314 occupati, soprattutto donne. Da Brescia partiranno in treno, nella prima mattinata, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Silvia Spera, Alberto Pluda e Mario Bailo), per supportare i colleghi di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil: i sindacati di categoria saranno presenti sia con i rispettivi vertici bresciani (Ugo Cherubini, Giuseppe Marchi e Laura Marini), che nazionali. «Questi ultimi hanno confermato la loro partecipazione - spiega Cherubini -. Per noi è positivo che l'incontro sia stato anticipato rispetto al 26 giugno: chiaramente è solo il primo, ma vogliamo che il ministero si prenda carico del caso Invatec. La partecipazione non solo provinciale, inoltre, trasforma questa vertenza da locale a nazionale, tengo a sottolinearlo».

Una partita aperta lo scorso 7 giugno, data in cui Medtronic, attraverso i suoi dirigenti bresciani, ha comunicato ai lavoratori e ai loro rappresentanti il progressivo smantellamento dei due siti. Da allora proseguono - giorno e notte - scioperi e presidi sia a Torbole che a Roncadelle, intervallati da supporti politici da più fronti e da un tavolo in Broletto, convocato la scorsa settimana dal prefetto di Brescia Annunziato Vardè. Finora, fatta eccezione per il primo comunicato dall'effetto dirompente, è stato l'unico momento in cui Medtronic è uscita allo scoperto, partecipando all'incontro attraverso la figura del proprio amministratore delegato in terra bresciana, Andrea Giarrizzo. In quell'occasione la multinazionale ha confermato in toto la scelta intrapresa, definendosi disponibile a trattare sulle modalità delle fuoriuscite, ma non sul contenuto degli insediamenti.

IN ATTESA dei possibili sviluppi romani lo sciopero prosegue anche nelle giornate di oggi e domani, quando alle 16.30 è stata organizzata un'assemblea con i lavoratori a Torbole Casaglia. Ieri, invece, la vicenda è stata al centro del confronto nella sede dell'Associazione industriale bresciana in via Cefalonia tra la presidenza della stessa Aib - presenti il leader Giuseppe Pasini e Roberto Zini, vice presidente con delega a Lavoro, Relazioni Industriali, Welfare - e i segretari confederali Spera, Pluda e Bailo.
Un appuntamento già in calendario per infoltire il rapporto Aib-sindacati e durato un paio di ore, nel corso del quale la questione Invatec ha inevitabilmente fatto la parte del leone. «Si è trattato di un confronto cordiale - hanno spiegato i leader sindacali al termine dell'incontro -: abbiamo fatto presente all'associazione datoriale le nostre preoccupazioni, unite alle difficoltà di capire il piano industriale di Medtronic». Le sedi bresciane dell'azienda, dopo la cessione avvenuta nel 2010 (il precedente proprietario e fondatore è Andrea Venturelli), sono state interessate, già negli scorsi anni, da un pesante piano di esuberi. «L'Aib ci ha ribadito la sua volontà e l'impegno nel lavorare per questa partita - chiudono i sindacati -: è importante che venga fatta chiarezza sulla posizione dell'azienda. Anche a livello temporale, sulle tempistiche di questa decisione». In attesa del confronto odierno, che potrà chiarire la posizione ministeriale. 

*articolo Bresciaoggi

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