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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Contro l'apertura della sede di Forza Nuova in via Milano

Diciamo no ai fomentatori di odio. Via Milano non ha bisogno di intolleranza, ma di integrazione e coesione


L’annuncio da parte di Forza Nuova dell’apertura di una sua sede in Via Milano, unitamente ai toni usati per motivare questa scelta, costituisce un forte motivo di preoccupazione e di allarme per le ricadute che si possono prefigurare nell’area interessata, in particolare per le persone residenti.

Ciò che viene evidenziato nelle affermazioni contenute in questo annuncio, è la conferma della volontà di contrapporsi a progetti finalizzati a favorire il dialogo e la convivenza in un ambito caratterizzato da una forte connotazione popolare e con un alta presenza di famiglie di immigrati.

Via Milano ha sempre rappresentato un’area ad alta criticità nella città di Brescia: la dismissione di grandi complessi industriali (Ideal Clima, Ideal Standard e Caffaro), unitamente ad un elevato degrado edilizio, alta presenza di stranieri (circa il 45% dei residenti) appartenenti a diverse etnie e alla conseguente difficoltà di convivenza che rischiano di produrre tensioni in quell’area.

Anche per dare una risposta ai cittadini residenti, l’Amministrazione Comunale ha presentato il progetto “Oltre la Strada” nell’agosto 2016 con l’obiettivo di affrontare, oltre alle problematiche ambientali, anche la riqualificazione degli spazi pubblici, l’adeguamento delle infrastrutture e il potenziamento dei servizi alla persona, il tutto nell’ottica di ripopolare il quartiere ma soprattutto di promuovere una concreta inclusione e integrazione. 

Non a caso, la parola chiave del progetto è “ricucire”, non solo in senso sostanziale, ma anche metaforico.

Come CGIL abbiamo fin da subito aderito con grande interesse al progetto, apprezzandone la qualità degli interventi e soprattutto condividendo l’idea che per evitare il degrado urbano sia necessario non solo mettere in atto interventi di riqualificazione edilizia o di viabilità, ma bisogna anche creare una rete di relazioni sociali che favoriscano l’inclusione e facciano “rivivere il quartiere”.

Abbiamo anche manifestato la nostra disponibilità a dare un concreto contributo con la presenza della nostra organizzazione in quanto soggetto di rappresentanza di lavoratori, questo insieme a molte associazioni che hanno aderito con propri progetti rivolti ai giovani, agli stranieri, agli anziani, ma sempre nell’ottica di promuovere l’aggregazione sociale e l’integrazione.

Ciò che non può essere accettato, è l’idea che si voglia contrapporre a questo progetto volto a favorire la convivenza e l’aggregazione sociale,  un’idea che alimenti con l’intolleranza e la provocazione il senso di precarietà e insicurezza che trova radici non nella presenza di un forte nucleo di migranti, ma nello stato di abbandono e di degrado eredità anche di un passato industriale e di gestione del patrimonio edilizio, che oggi per incuria lascia un territorio impoverito e in buona parte in stato di abbandono. 

Per questo riteniamo che sia necessario favorire la presenza e la partecipazione a tutte quelle iniziative che intendono difendere i diritti delle persone, contro ogni forma di discriminazione  e intolleranza, affinché anche in questa zona della città si affermi il primato della convivenza civile e del confronto democratico.

Camera del Lavoro di Brescia

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