La protesta non si ferma, il pressing si rafforza anche con un volantinaggio lungo la statale: sono gli sviluppi emersi dall'assemblea di ieri pomeriggio convocata davanti allo stabilimento di Torbole Casaglia della Invatec, l'azienda attiva nel settore biomedicale di proprietà della multinazionale americana Medtronic. Il colosso Usa, lo scorso 7 giugno, ha comunicato la decisione di voler chiudere i siti bresciani (l'altro si trova a Roncadelle, il quartier generale della società nel Bresciano) entro giugno 2020 per delocalizzare all'estero. A rischio 314 addetti, soprattutto donne.Il confronto tra Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, le Rsu e gli occupati, ha confermato il mandato ai sindacati di proseguire l'iniziativa anche nella prossima settimana con gli scioperi e i presìdi, che durano ininterrotti da quindici giorni. «Scriveremo subito al ministero dello Sviluppo Economico, che si è "reso disponibile a valutare interventi propri", per chiedere un'accelerazione dei tempi - hanno sottolineano i leader Ugo Cherubini (Filctem-Cgil), Giuseppe Marchi (Femca-Cisl) e Laura Marini (Uiltec-Uil) -: i vertici della multinazionale devono essere presenti in Italia per affrontare la questione». (Bsoggi di sabato, p.23 - gdb di sabato, p.39)

Sulla pagina facebook alcune fotografie del presidio