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Commercio: un Primo Maggio tra preoccupazione e incertezza

Il lavoratori del commercio, della grande distribuzione organizzata e del terziario ancora oggi al centro di tante complicate vertenze: Mercatone Uno, Metro, SMA-Simply, Auchan, Euronics e tante altre. Senza dimenticare la questione legata al futuro del Centro Commerciale Freccia Rossa. Per questo prosegue e si rafforza la mobilitazione unitaria di Filcams, Fisascat e Uiltucs, anche a Brescia. Il comunicato delle tre sigle in vista del Primo Maggio.


Anche a Brescia per molte lavoratrici e lavoratori del Terziario, della Grande Distribuzione Organizzata e dei Servizi la giornata del 1° maggio sarà carica di preoccupazione e incertezza.

Preoccupazione e incertezza in primo luogo sul futuro del proprio posto di lavoro, a partire dalle lavoratrici e dai lavoratori di Mercatone Uno, reduci dalla giornata di mobilitazione del 18 aprile scorso, senza dimenticare le altre vertenze aziendali che coinvolgono tante importanti realtà presenti nel nostro territorio: Metro Cash & Carry, in sciopero il 19 aprile per salvaguardare diritti e tutele conquistate negli anni e oggi messe in discussione dall’azienda con la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale; SMA-Simply, in sciopero in tutta la Provincia di Brescia, nell’intera giornata di martedì 30 aprile, per rivendicare chiarezza sui futuri assetti societari, su eventuali piani di cessioni e/o dismissioni e per rilanciare la richiesta di un piano serio di rilancio aziendale, necessario per salvaguardare occupazione e condizioni di lavoro; Auchan; Euronics-Galimberti; Mercantone Gran Casa di Desenzano; L’Alco Grandi Magazzini; Centro Gamma, per citarne le principali.

A queste numerose vertenze di carattere aziendale si somma la complessa vicenda legata alla situazione di crisi del Centro Commerciale Freccia Rossa, principale realtà del settore commercio e della distribuzione al dettaglio della città, posto a pochi metri dalla stazione ferroviaria dunque con anche una funzione di “vetrina” per Brescia.

Nonostante le rassicurazioni sull’interesse alla prosecuzione dell’attività della galleria avanzate da parte della stessa direzione, anche grazie all’iniziativa sindacale avviata in questi mesi, ad oggi l’unica notizia giunta è che in data 15 aprile la direzione avrebbe ritirato la proposta di concordato preventivo. Nient’altro, pur a fronte della nostra richiesta di riconvocazione delle parti, avanzata alla Direzione del Centro Commerciale lo scorso 19 aprile. Resta dunque assoluta incertezza sull’attuale situazione del Centro e sulle sue prospettive future, dunque su una eventuale chiusura o ristrutturazione e con essa sul futuro dei 400 lavoratori ivi impiegati.

La crisi del centro commerciale ormai è evidente a tutti, clientela e lavoratori. Per i dipendenti addirittura è in dubbio il presente non solo la prospettiva futura. Lamentano di non ricevere informazioni dalle proprie aziende in quanto le stesse non ne hanno dalla direzione del sito. In questo contesto ogni giorno è sempre più duro e crescono comprensibilmente le preoccupazioni, alimentate dalla totale assenza di informazioni.

Festeggiare il 1 maggio quest’anno significa dare un segnale di solidarietà a tutti questi lavoratori coinvolti nell’ambito delle diverse vertenze, pericolosamente esposti in tanti casi anche sul piano occupazionale, di fronte a situazioni di crisi e/o ristrutturazioni che troppo spesso le aziende cercano di gestire unilateralmente, senza alcun coinvolgimento delle Rappresentanze Sindacali, scaricando integralmente i costi sui lavoratori.

Tutto questo interviene nel contesto di un settore, quello del Commercio, della Distribuzione e del Terziario, al centro di un generale processo di liberalizzazione selvaggia delle aperture commerciali, in particolare di quelle domenicali e festive, che hanno determinato negli anni un grave peggioramento delle condizioni di lavoro, senza rilanciare la crescita e la competitività del settore, che viceversa sempre più spesso è interessato da procedure di ristrutturazioni pesanti con conseguenze gravi sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro di chi vi opera quotidianamente, domeniche e festivi compresi.

In occasione del Primo Maggio riteniamo doveroso porre l’attenzione su queste importanti questioni che riguardano migliaia di lavoratrici e lavoratori in carne e ossa, anche a Brescia, rappresentando pertanto l’urgenza e la necessità di una nuova regolamentazione delle aperture commerciali, che superi definitivamente l’attuale quadro normativo introdotto dal Decreto Salva Italia del 2011 e che sia in grado di contemperare l’esigenza dei consumatori a fruire di una moderna rete di vendita e distributiva con quelle dei lavoratori, che hanno diritto a maggiori tutele e migliori condizioni di lavoro.

 

Le Segreterie Territoriali Filcams-CGIL – Fisascat-CISL – Uiltucs-UIL Brescia

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