La giornata di oggi è stata segnata da un nuovo infortunio mortale avvenuto a Flero, dove un operaio è morto dopo essere precipitato dal tetto di un capannone nella zona industriale del paese. La Camera del Lavoro di Brescia esprime vicinanza e cordoglio alla famiglia del lavoratore che, secondo una prima ricostruzione, stava sistemando il tetto segnato dai recenti episodi di maltempo, quando è caduto.

Un infortunio che nella dinamica ricalca quello recentemente verificatosi a Carpenedolo e che, per l’ennesima volta, non è servito da monito ad evitare questa nuova tragedia. E non è un caso che gli infortuni si verifichino frequentemente tra i lavoratori delle ditte in appalto ed in sub appalto, perché è proprio su di loro che si accentua la logica della competizione.

Questa nuovo gravissimo episodio si aggiunge alla lunga serie che hanno funestato il 2019 e, ancora una volta, ci troviamo a dover constatare quanto sia sempre più allarmante il quadro tracciato dai dati sugli infortuni sul lavoro nel nostro paese: a livello nazionale i dati Inail sui primi sette mesi dell'anno registrano un aumento degli infortuni mortali "in occasione di lavoro" del 4,3% rispetto all'anno precedente, con un picco che riguarda la Lombardia. Nella nostra provincia le denunce di infortunio sono state 9.970 e i decessi 16, ai quali si aggiungono altri 3 episodi mortali da agosto ad oggi. Un territorio, il nostro, che continua a pagare un tributo elevatissimo in termini di infortuni e che, sebbene abbia investito sull’innovazione tecnologica in termini di produttività, tale progressi continuano a non essere al servizio della sicurezza sul lavoro.

È urgente che la tutela della sicurezza e della salute delle persone divenga diritto fondamentale di una moderna civiltà del lavoro, non è più accettabile infatti che nel nostro Paese si registrino in media 85 infortuni mortali sul lavoro al mese (12 al mese in Lombardia).

Segreteria Cgil Brescia