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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Un Treno per Auschwitz per cittadini europei consapevoli

Dal 2 al 5 novembre si è svolta la 13a edizione del progetto nato nell'archivio storico della Cgil Brescia e che gode del riconoscimento della Presidenza della Repubblica. Un viaggio per comprendere l'esigenza di un'Europa unita, sorta sulle macerie di quanto avvenuto


«Un viaggio "emotivamente devastante", sebbene in famiglia da sempre mi sia stato raccontato l'orrore dei campi nazisti». «La visita ai campi rimane un'esperienza che viene fatta in terribile solitudine, ma è importante che in questo viaggio - attorno a te - esista una comunità in cammino con cui condividere questo dolore, con cui poter testimoniare la vita, contrapposta a quell'orrore. Così abbiamo vissuto queste giornate: pensando, dormendo, cantando insieme». «Il vuoto e il silenzio di Belzec è stato più forte di tante parole. Questo viaggio è una lezione di storia, di fronte a un presente preoccupante».

Questi alcuni dei pensieri espressi ieri in Conferenza stampa in Sala giunta dagli studenti che hanno partecipato alla 13a edizione di Un Treno per Auschwtz. Riflessioni importanti, emozionanti e mature che hanno sintetizzato l'obiettivo del «Treno», nato con il desiderio di incoraggiare lo sviluppo «di una cittadinanza europea consapevole», come più volte ribadito dall'ideatrice e organizzatrice Lorena Pasquini - direttrice dell'archivio storico della Cgil - che in questi 13 anni ha «accompagnato per mano» oltre settemila ragazzi. 

Nato nell’archivio Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani con il sostegno convinto della Camera del Lavoro, fin dalla prima edizione del 2005, il Treno per Auschwitz ha saputo coinvolgere studenti, cittadini, lavoratori e pensionati. Ma a quasi quindici anni dalla partenza di quel primo progetto, concepito nel solco dell’istituzione della Giorno della Memoria del 2001, desta grande preoccupazione la constatazione di quanto il contesto politico e sociale sia cambiato e progressivamente degradato. Basta pensare alla cronaca di questi giorni: proprio mentre il treno bresciano era in viaggio, consentendo a 650 studenti di visitare i campi di Belzec e Auschwitz, in Italia abbiamo assistito ad un susseguirsi di fatti di cronaca allarmanti, a partire dall’esibizione di simboli nazisti e fascisti negli stadi ad accompagnare cori razzisti, passando dalla notizia che il Comune di Predappio ha negato i fondi al viaggio della memoria ad Auschwitz, e - in modo spudorato - ha giustificato questa scelta sostenendo che si tratta di un iniziativa “di parte”. Per arrivare infine alla gravissima notizia che Liliana Segre, vittima e testimone dell’Olocausto - nell’Italia del 2019 - debba temere per la propria incolumità, sia vittima di continui e reiterati attacchi volgari e violenti e sia costretta a viaggiare sotto scorta.

Di fronte a tutto questo è sempre più urgente che «Le nuove generazioni siano dotate di anticorpi per non precipitare in quell'orrore», ha concluso il sindaco Emilio Del Bono - affiancato dal presidente del Consiglio Roberto Cammarata e da Silvia Spera segretaria generale della Cgil - che ha elogiato la validità del progetto «per comprendere l'esigenza di un'Europa unita, sorta sulle macerie di quanto avvenuto. Il sogno di credere in popoli che, anziché distruggersi e disintegrarsi, si uniscono per un futuro di pace e prosperità, per un'Europa dei diritti». 

LE FOTOGRAFIE DELL'EDIZIONE 2019

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