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Pulizie nelle scuole, in 4 mila senza un impiego

Sciopero generale dei lavoratori degli appalti, con manifestazione nazionale a Roma. Malgrado l'internalizzazione dei servizi, in migliaia resteranno disoccupati. Filcams: "Governo e imprese trovino una soluzione". Presente anche una delegazione di Filcams e FP Cgil Brescia e in rilievo su Rassegna.it il caso della nostra provincia


“Nella nostra provincia la situazione ha dell'assurdo”, spiegano Filcams e Fp Cgil di Brescia: “A fronte di circa 300 addetti (122 dipendenti da Rekeep e 185 dalle cooperative sociali Andropolis, Pallazzolese, Dispari, Il Girasole, Loggetta Insieme, Sentieri e Verbena Solidali) e di 283 posti accantonati (41 full time e 242 part time), solo in 110 hanno potuto presentare la domanda”. Questo a causa dell’inserimento di vincoli nel bando, come “quello dei dieci anni di servizio dei bidelli, che ha escluso molte persone dalla possibilità di partecipare”. Per il sindacato bresciano il provvedimento “rischia di essere, a meno di modifiche, foriero di problemi. Sarebbe bastato prendere atto della situazione e consentire a tutte le lavoratrici che hanno garantito i servizi per anni di partecipare al concorso. E anche se tutte le richieste venissero accettate, comunque due lavoratrici su tre resteranno senza un impiego”.

CGIL: SERVE UNA SOLUZIONE PER TUTTI

“Vanno trovate soluzioni occupazionali e reddituali per tutte le lavoratrici e i lavoratori degli appalti di pulizia nelle scuole, anche per i 3mila rimasti esclusi dall’internalizzazione. Il Governo, dopo l’ennesima grande mobilitazione, deve convocare subito Cgil, Cisl e Uil e garantire a tutti un posto di lavoro”.  Così in una nota la Cgil in occasione dello sciopero. 

“Ormai è evidente che oltre 3mila persone, delle 16mila coinvolte negli appalti delle pulizie delle scuole statali, non hanno i requisiti per essere assunte dal Miur. Da mesi - prosegue la Confederazione - chiediamo di affrontare con misure e con adeguate risorse le ricadute di un processo importante e condivisibile, come quello dell’internalizzazione, che però, come da noi denunciato, a causa di norme istitutive ha creato una serie di problematiche occupazionali”.  “Con l’ultimo decreto scuola qualche soluzione è stata trovata, ma ora servono risposte per tutti per evitare un vero e proprio dramma sociale”. 

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