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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Intesa sindacati-Governo: ridotto l’elenco delle attività essenziali

Sindacati e governo hanno rivisto e ridotto l'elenco delle attività produttive considerate indispensabili per il Paese. Landini in un video: "Abbiamo cambiato l'elenco che era uscito domenica sera, è un passo importante"


Un risultato importante, che consente di non lasciare nessun lavoratore da solo. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, al termine del lungo confronto tra governo e sindacati sull'integrazione all'elenco delle attività essenziali previsto con il Dpcm del 22 marzo: «abbiamo ridotto il numero di persone che dovranno andare a lavorare e abbiamo chiarito quelli che sono i settori essenziali e le produzioni che invece, in questo momento, è utile sospendere per la salute e la sicurezza di tutti». L’elenco è stato rivisto, quindi, in un’ottica di conservazione dell’essenziale. Anche il Ministro della difesa si è impegnato a diminuire la produzione nel settore militare, salvaguardando solo le attività indispensabili. 

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Ma non è tutto: «Tutti quelli che dovranno andare a lavorare nella sanità, nell'agroalimentare, nel commercio, nei trasporti, e anche in alcune attività industriali essenziali – precisa Landini – devono poter lavorare in sicurezza. Sarà nostro impegno non lasciare solo nessun lavoratore e far applicare il protocollo in tutti i posti di lavoro». Obbligatorio, quindi, dotare tutti i lavoratori dei dispositivi di protezione e seguire rigorosamente il nuovo ‘Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità in ordine all'emergenza da Covid-19’, integrazione all’accordo raggiunto nei giorni scorsi contenente importanti e specifiche previsioni per tutti i lavoratori impegnati in prima linea nel contrasto alla pandemia.

Inoltre, «i perfetti in ogni territorio oggi hanno anche l'obbligo di informare di coinvolgere le organizzazioni sindacali per verificare che tutto questo sia applicato». I sindacati, quindi, avranno la possibilità di vigilare sulla puntuale applicazione di quanto pattuito. 

«Abbiamo bisogno – conclude Landini – che la paura legittima che oggi c'è non si trasformi in rabbia, e perché questo avvenga abbiamo bisogno che nessuno si senta da solo. Il nostro ruolo sindacale è applicare il protocollo sulla sicurezza, ma essere anche in grado di dire che il paese uscirà da questa crisi se si rimette al centro il lavoro, la sicurezza e soprattutto se tutti insieme proviamo a fare questa battaglia. E vedrete che tutti insieme ce la facciamo. Forza, coraggio e unità è il momento di tirare fuori tutta la nostra intelligenza e tutta la nostra solidarietà».

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