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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Agroalimentare. Sciopero per il contratto

I lavoratori dell'industria alimentare scioperano venerdì 9 ottobre per il contratto. Lo hanno deciso Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, che hanno prorogato lo stato di agitazione per altre 4 settimane, con blocco degli straordinari, della flessibilità e delle prestazioni aggiuntive, in tutte le aziende aderenti a Federalimentare che non hanno firmato il rinnovo dell'accordo nazionale.


A  fronte della decisione di 11 associazioni datoriali che si sono rifiutate di firmare il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2019-2023 (sottoscritto, dopo dieci mesi di trattative, tra Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Unionfood, AssoBirra e Ancit lo scorso 31 luglio 2020), sono state proclamate mobilitazioni in tutte quelle aziende che non hanno ad oggi aderito e non riconoscono il nuovo contratto di lavoro.

Questo rifiuto nega il giusto riconoscimento alle lavoratrici ed ai lavoratori di un settore che, anche durante la crisi sanitaria dovuta al Covid-19, ha sempre continuato a lavorare e produrre, garantendo l’approvvigionamento a negozi e supermercati oltre alla redditività delle imprese.

Le dichiarazioni di Federalimentare che considera quello del 31 luglio 2020 un accordo di settore è priva di fondamento ed ha il solo scopo di giustificare un’incomprensibile presa di posizione che mira dividere il fronte dei lavoratori, indebolire il sindacato e negare le importanti conquiste economiche e normative che il nuovo CCNL vuole garantire.

Un contratto importante, che riconosce un aumento salariale di 119 euro mensili a regime, a cui si aggiungono altri 5 euro di welfare ed ulteriori 30 euro da erogare a tutti i lavoratori impiegati in aziende che non abbiano una contrattazione  integrativa aziendale.

In questi giorni si sono svolte le assemblee nelle molte fabbriche della provincia per illustrare la situazione. I lavoratori consultati hanno espresso valutazione positiva ed approvato a larghissima maggioranza il nuovo contratto,  perciò hanno deciso di aderire alla mobilitazione indetta da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil,   che sfocerà in uno  sciopero di 4 ore a partire dal 9 ottobre, oltre al blocco di straordinarie e  flessibilità. 

Ribadiamo con fermezza che il contratto Nazionale degli Alimentaristi Industriali è quello siglato il 31 luglio 2020 con Unionfood, Assobirra e Ancit, chiediamo pertanto a Federalimentare ed a tutte le organizzazioni datoriali di aderirvi.

A darci ragione sono le numerose aziende che, smentendo le proprie associazioni di categoria, hanno già firmato con le organizzazioni sindacali territoriali l’applicazione del CCNL del 31 luglio 2020.

Il contratto nazionale c’è e va applicato, per le aziende che non lo faranno la mobilitazione continuerà ben oltre il 9 ottobre e proseguirà fino a quando non verrà riconosciuto il diritto all’applicazione del CCNL appena rinnovato.

Daniele Cavalleri - Fai Cisl           
Enrico Nozza Bielli - Flai Cgil              
Michele Saleri - Uila Uil

 


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NELLA NOSTRA CATEGORIA SONO OLTRE 1 MILIONE E 300MILA LE LAVORATRICI E I LAVORATORI IN ATTESA DEL RINNOVO DEL CONTRATTO:
🔺Consorzi agrari: 2mila e 500 addetti -  scaduto il 31/12/19
🔺Allevatori: 3mila addetti - scaduto i 31/12/2010
🔺Cooperazione alimentare: 50mila addetti - scaduto il 30/11/2019
🔺Panificatori: 60mila addetti - scaduto il 31/12/2018
🔺Artigiani: 100mila addetti - scaduto il 31/12/2018
🔺CONFAPI: 30 mila addetti - scatto il 30/06/2020
🔺Pesca, contratto non imbarcati: 2mila addetti - scaduto il 31/12/2017
🔺Impiegati agricoli: 30mila addetti - scaduto il 31/12/2019
🔺CPL: 1milione di addetti - scaduti il 31/12/2019
🔺Ortofrutta: 4mila addetti - scaduto il 31/12/2019
🔺Forestali: 50mila addetti - scaduto il 31/12/2012
🔺Industria alimentare: 150mila addetti nelle aziende che non applicando il CCNL del 31 luglio scorso

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