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filcams CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Part time ciclici: anche il Tribunale di Brescia dà ragione alla Filcams Cgil

Prima sentenza favorevole a livello locale rispetto alla vertenza avviata da una lavoratrice con contratto di lavoro a tempo parziale “ciclico” con l’assistenza della Filcams Cgil. Il Tribunale di Brescia conferma così le tante sentenze favorevoli già emesse da molti tribunali in tutta Italia.


Cristina vince la vertenza e l’Inps è condannato anche dal Tribunale di Brescia a pagare i contributi utili ai fini pensionistici, includendo anche le “settimane di inattività nel corso del rapporto di lavoro a tempo parziale ciclico”.

Si va dunque ulteriormente consolidando un orientamento giurisprudenziale favorevole alle rivendicazioni che da anni la Filcams Cgil sta ponendo all’Inps e, in termini più generali, al Governo, affinché si accolga anche in Italia la legge europea in vigore da ormai 10 ani – la Direttiva 97/81/CE – che impone il riconoscimento ai fini pensionistici anche dei periodi in cui chi lavora è in sospensione di contratto.

Si tratta di persone assunte da aziende vincitrici degli appalti scolastici – addette mense, assistenti ad personam e ausiliarie – che da giugno a settembre di ogni anno sono senza lavoro per effetto della sospensione estiva, senza salario e senza copertura previdenziale.

Nella nostra Provincia sono in questa situazione oltre duemila lavoratrici che, come è stato evidenziato in tante iniziative promosse dalla Filcams in questi anni, svolgono attività estremamente importanti all’interno di scuole e asili ma devono lavorare oltre 50 anni per maturare i contributi utili per accedere alla pensione, in quanto part time “ciclici”. Lavoratrici che nei periodi in cui sono involontariamente senza lavoro, sono prive di qualsiasi strumento di Welfare.

Questa sentenza – spiega Gaetano Ercolano, Segretario Filcams Cgil Brescia – è un ulteriore tassello – estremamente importante – sul quale rafforzare la nostra iniziativa sindacale, per giungere all’obiettivo per il quale ci battiamo da anni, quello cioè di superare questa insopportabile discriminazione di cui sono vittime migliaia lavoratrici, a Brescia e in tutta Italia”.

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