Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Ristori per andare in soccorso alle imprese maggiormente colpite dalle nuove norme di contrasto alla diffusione del Covid contenute nell’ultimo Dpcm e prorogare la cassa integrazione.
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📎 DECRETO-LEGGE 28 ottobre 2020, n. 137 .
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Tra le principali misure, il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio e la proroga della cassa integrazione Covid per altre 6 settimane (utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021), o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo.
In arrivo contributi a fondo perduto per le imprese destinati ai settori della ristorazione, dello spettacolo e dello sport e potranno essere pari sino a 400 volte quanto ricevuto con i provvedimenti varati durante il lockdown, ma non potranno mai superare i 150 mila euro. Prevista una differenziazione tra i diversi esercizi e la sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha assicurato che i contributi arriveranno ai destinatari in tempi record.
Nel milione di euro stanziati per i settori della cultura e del turismo sono compresi i benefici per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti (un'indennità onnicomprensiva di mille euro), oltre alla proroga della cassa integrazione e indennità speciali per i settori del turismo. Previsti ristori immediati anche per i lavoratori dello sport.
Per quanto riguarda la proroga della cassa integrazione, benché per ora limitata, a fare da stampella al governo sono stati anche i 10 miliardi di euro arrivati oggi da Bruxelles, dal programma Sure per gli ammortizzatori sociali europei. Sarebbe poi auspicabile che sia da faro l’appello a non licenziare della presidente del Parlamento, Ursula von der Lyen, nell’incontro di domani sull’ulteriore proroga del divieto di licenziare tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i leader di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri.