Sono trascorsi 51 anni, era il 12 dicembre del 1969, dalla strage di piazza Fontana. Un ordigno venne fatto esplodere all’interno della Banca nazionale dell’Agricoltura a Milano, uccidendo 17 persone e ferendone quasi 90. Un’altra bomba - fortunatamente rimasta inesplosa - viene rinvenuta sempre nel capoluogo lombardo nella sede della Banca commerciale italiana.

Ancora una manciata di minuti e le esplosioni colpiscono Roma. Tra le 16 e 55 e le 17 e 30 ne avvengono altre tre: una all’interno della Banca nazionale del lavoro di via San Basilio, altre due sull’Altare della patria di Piazza Venezia. Da quel giorno l’Italia piombò in uno dei periodi più bui del dopoguerra. Fu un tentativo di strapparci la libertà conquistata con la Resistenza e garantita dalla Costituzione. Se quella strage fascista non ci riuscì, se non ci riuscirono neppure gli attentati neri degli anni successivi, fu anche grazie alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, ieri come oggi forze sane di questa democrazia. Antifascisti sempre.

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Per ragioni legate all'emergenza sanitaria, quest'anno non si svolgerà il consueto corteo da Piazza Scala fino a Piazza Fontana, ma la cerimonia che ricorda le vittime della strage fascista si tiene anche quest’anno, nel rispetto delle normative. Qui il manifesto e il programma