via Fratelli Folonari, 20 - Brescia Centralino 030.37291
cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Infortuni e morti sul lavoro nel 2021. Un bilancio pesante

Inail ha pubblicato i dati relativi a infortuni e malattie professionali: le denuncie per infortunio sono state 555.236, gli infortuni mortali 1.221 (un dato ancora non assestato). Indispensabile, una forte collaborazione tra tutti i soggetti che sono chiamati alla vigilanza, alla formazione e alla piena applicazione delle norme che tutelano i lavoratori, accanto a una rinnovata e attiva partecipazione degli Rls nell'attività preventiva.


Lo scorso 31 gennaio, Inail ha pubblicato i dati relativi a infortuni e malattie professionali mensili con un confronto 2021/2020. Nell’anno appena concluso si sono registrate 555.236 denunce di infortuni a livello nazionale, a fronte delle 554.340 del 2020.

📎 TABELLA DATI INAIL 2021 .

Occorre innanzitutto fare una considerazione preliminare: l'anno 2020, sotto tutti i profili, è stato un anno anomalo per gli effetti della Pandemia. Anche i dati pubblicati da Inail scontano inevitabilmente questa particolarità e per una valutazione più obiettiva forse sarebbe opportuno operare un comparazione sui dati riferiti al 2019.
Altra premessa da tenere presente è che non sempre gli infortuni che avvengono sul lavoro vengono denunciati: gli infortuni lievi o meno gravi non trovano sempre la strada della denuncia. Questo avviene a causa di molteplici motivi, tra cui la precarietà del lavoro e la paura dei lavoratori di non riuscire a garantirsi neanche quel poco che hanno.

Stando ai dati Inail appena pubblicati, gli infortuni mortali in Italia nel 2021 sono stati 1.221. Si tratta di un dato ancora non definitivo (si consoliderà nel corso dei prossimi mesi).

Le cause sono sempre le stesse: cadute dall’alto, schiacciamenti da mezzi in manovra, ribaltamento di mezzi agricoli. Prevedibilità e Prevenibilità della maggior parte di questi infortuni, sono quindi i due elementi fondamentali che devono indurre a un ripensamento di un sistema che porta ad una strage che si ripete ininterrottamente negli anni.

La ripresa post covid sta portando a ulteriore incremento delle vittime sul lavoro. A Brescia, negli ultimi 10 anni, sono morti ben 268 lavoratori. Una vera e propria strage che va fermata.

Per quanto riguarda i dati annuali della nostra provincia, le denunce di infortuni nel 2021 sono stati 103.823, a fronte delle 112.332 nel 2020; gli infortuni mortali sono 37 nel 2021  e 39 nel 2020 dai dati Inail (tuttavia il nostro osservatorio ne registra ben 40, sia nel 2020 che nel 2021).

Si tratta di numeri che - a prima vista - si discostano poco nel confronto tra i due anni, tuttavia va considerata l’eccezionalità dei 25 morti per Covid denunciati nel 2020, che evidenziano dunque un quadro ben diverso.

Diventa indispensabile, una forte collaborazione tra tutti i soggetti che sono chiamati alla vigilanza, alla formazione dei lavoratori e alla piena applicazione delle norme che tutelano i lavoratori, soprattutto per la fase di ripartenza post covid e con i progetti finanziati dal PNRR che si preannunciano dal 2022.

Resta ancora da capire come si gestirà l’auspicato cambio di passo sia sul tema della prevenzione che dell’aumento dei controlli nelle aziende e nei cantieri con l’adeguamento delle risorse economiche e degli organici, per gli enti istituzionalmente individuati dalle nuove norme sancite dal Decreto 146/2021 convertito dalla legge 215/2021.

Affinché si vada in questa direzione, è sempre più necessaria una rinnovata e attiva partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori al sistema di prevenzione, rilanciando il ruolo fondamentale degli Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) in tutte le realtà lavorative. Allo stesso tempo è necessario sottolineare il concetto che ogni forma di lavoro precario, povero o poco dignitoso, non potrà mai essere garanzia la sicurezza.

Approfondimenti