L’ufficio studi del Sunia ha calcolato che le famiglie dovranno pagare in media 400 euro mensili per questi servizi; si tratta di costi che peseranno duramente sui bilanci delle famiglie che saranno costrette a rinunce importanti anche di vita sociale.
L’aumento delle quote condominiali e delle bollette dei servizi primari degli alloggi colpiranno indistintamente le famiglie con case in proprietà o in locazione, queste ultime già sofferenti per il caro affitto.
L’aumento dell’energia elettrica del 40%, del gas del 11,20% e del gasolio del 25% porterà nel tempo inevitabilmente anche all’aumento dei servizi comunali.
È una situazione non sostenibile per le moltissime famiglie già in difficolta per la crisi economica, sanitaria e sociale.
Il SUNIA chiede al Governo interventi incisivi e concreti che devono andare oltre la riduzione delle bollette, in quanto il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori si è ridotto ai limiti della povertà, anzi molti sono già in povertà assoluta.
Non è più giustificabile continuare a non assumere decisioni che alimentano la sfiducia nelle istituzioni da parte di questi cittadini e acuiscono il disagio economico che, se non governato, può trasformarsi in conflitto sociale.
Alle Regioni e ai Comuni il SUNIA chiede interventi mirati che aiutino le famiglie a sopportare i costi dell’alloggio e a non incorrere nello sfratto per morosità o pignoramento della propria abitazione.
Roma, 7 febbraio 2022