Con l’approvazione definitiva del D.L. “Aiuti” è stata finalmente varata la norma riferita al “fondo per il sostegno al reddito per i lavoratori e le lavoratrici in part time ciclico verticale”, Legge 234 del 31 dicembre 2021, c. 971, (Legge di Bilancio) vigente per le annualità 2022 e 2023 che prevede l’attribuzione, per una sola volta, di un’indennità una tantum pari a 550 euro.
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La platea di riferimento sarà costituita da tutti quei lavoratori dipendenti di aziende private titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale nell’anno 2021 che preveda periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa e complessivamente non inferiori a sette settimane e non superiori a venti settimane.
Tali lavoratrici/lavoratori, inoltre, alla data della domanda, non possono risultare titolari di altro rapporto di lavoro dipendente ovvero essere percettori della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale perl’Impiego (NASpI) o di un trattamento pensionistico.
Tale norma, che segue il positivo intervento sulla copertura contributiva di due anni fa, deve essere considerata un segnale importante ma non ancora decisivo. Quello che è certo è che tale previsione rappresenta il primo passo per ottenere un intervento più ampio e strutturale di sostegno al reddito di tutte le lavoratrici e lavoratori con questa tipologia di contratto.
Questo primo risultato è frutto della mobilitazione e della vertenzialità che in questi anni abbiamo portato avanti come Cgil, spesso in solitudine.
Le lavoratrici e i lavoratori devono rivolgersi alla Cgil per trovare risposte e sostegno anche nella gestione delle procedure di inoltro della domanda di indennità una tantum.
Le domande devono essere corredate dai seguenti documenti:
• carta di identità e codice fiscale
• contratto di lavoro
• mandato di patrocinio Inca Cgil
Al momento possiamo prevedere che l’Inps attiverà la procedura per accedere alla indennità non prima del mese di settembre. Molto probabilmente, come per gli altri bonus la domanda consisterà in una autocertificazione dei requisiti da parte dei singoli lavoratori e dalla raccolta di pochi altri documenti, tra cui il codice IBAN del conto corrente su cui accreditare la misura.
Sarà un momento anche di verifica, per tutte/i coloro hanno inoltrato tramite le strutture Cgil all’INPS attraverso la procedura Fase, le domanda di riconoscimento contributivo del periodo di sosta lavorativa per le quali sarà importante ricevere eventuali segnalazioni di criticità riscontrate.
In ogni caso non appena sarà disponibile la procedura Inps sarà nostra cura fornire le dovute indicazioni su come procedere per avere l’erogazione dell’indennità.
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