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cgil CGIL - Camera del Lavoro di Brescia

Sul filo. Storie di lavoro in equilibrio

Spettacolo teatrale organizzato da Opta per la settimana su salute e sicurezza


Si intitola “Sul filo. Storie di lavoro in equilibro” e andrà in scena il 10 novembre alle ore 10 al Teatro Santa Giulia del Villaggio Prealpino. Realizzato e interpretato dall’attore Pietro Mazzoldi, lo spettacolo intende promuovere e diffondere la cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’occasione, dedicata in particolar modo agli studenti bresciani delle scuole secondarie, coinvolti grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale, ma aperto anche a lavoratori, datori di lavoro, professionisti della sicurezza e cittadini, è promossa da OPTA Brescia, l’Organismo Paritetico Territoriale dell’Artigianato che ha proprio il compito istituzionale di sensibilizzare, informare e supportare gli imprenditori e i lavoratori sulle tematiche della sicurezza sul lavoro nel territorio della nostra Provincia, in coordinamento con la programmazione regionale.

​OPTA Brescia è costituito da Associazione Artigiani, CLAII  Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale, Cna e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil e con questa iniziativa, con il linguaggio diretto della rappresentazione teatrale, intende porre l’accento e sottolineare la consapevolezza della prevenzione nei luoghi di lavoro e gli effetti drammatici della sua noncuranza. Lo spettacolo “Sul filo. Storie di lavoro in equilibro” ha ricevuto il patrocinio di INAIL, ATS Ispettorato del Lavoro, Provincia di Brescia e Comune di Brescia.

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SCHEDA DELLO SPETTACOLO

Sul filo. Storie di lavoro in equilibrio
Racconto per voce e batteria

Di e con Pietro Mazzoldi
Batteria: Simone Aurora

Raccontare storie di lavoro, di infortuni, di speranza, di lotta è per prima cosa capire cosa sia il lavoro per noi: una condanna, una speranza, una possibilità? In scena un attore e un musicista giocano con le parole, con i concetti, con le riflessioni, finché qualcosa accade: un pezzo di realtà entra nella scena: una storia personale, un racconto di infortunio, di malattia, un fatto accaduto, e ogni pensiero, ogni gioco lasciano spazio alla domanda: era davvero inevitabile? Noi cosa possiamo fare? Parlare di un filo da cui si può cadere, una vita in equilibrio, è cercare il senso delle nostre responsabilità: il teatro non è un mezzo per dare soluzioni, ma per cercare insieme punti da cui ripartire.
Lo spettacolo vuole far dialogare e incontrare voci del passato con voci del presente, dubbi, storie, tragedie e speranze. Si vuole andare ad esplorare il mondo del lavoro e le sue contraddizioni passando dalla storia individuale all’immaginario collettivo e viceversa. Un lavoro su di un filo da cui non si deve cadere; un lavoro che non deve essere in bilico, ma sicuro, una terra da cui partire per far crescere l’essere umano e le sue potenzialità.

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