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Grande partecipazione per la presentazione di Storie di lotte operaie

L'Aula Magna dell'Università degli Studi di Brescia gremita da tre generazioni di operai per la presentazione del primo volume della collana "Memoria Fiom"


Venerdì 31 marzo si è svolta la presentazione del libro “Storie di lotte operaie - La Fiom di Brescia negli anni Sessanta”. Una iniziativa intensa e partecipata che ha visto l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Brescia gremita da tre generazioni di sindacalisti per il primo capitolo di tre volumi di un racconto che intende arrivare fino agli anni 2000.

“Un’idea che nasce dall'esigenza di raccontare una storia che se non raccolta, rischia di perdersi" - ha precisato nell'introduzione Antonio Ghirardi (Fiom Brescia).

Lo dobbiamo nei confronti di chi ha fatto sacrifici e lotte; lo dobbiamo a noi e ai nuovi delegati perché conoscere le proprie radici è necessario per la nostra azione presente e futura.

Dopo i saluti di Francesco Bertoli (Cgil Brescia), la mattinata ha visto alternarsi diverse voci, moderate dal giornalista Massimo Tedeschi. In apertura il contributo del prof. Sergio Albertini (Università degli Studi di Brescia) che si è soffermato sull'attualità con una riflessione sui working poor (cioè coloro che, pur avendo un'occupazione, si trovano a rischio di povertà e di esclusione sociale) fenomeno in aumento anche in una provincia come quella di Brescia, fra le più ricche al mondo.

La parola è poi passata ai due autori del volume. "Negli anni Sessanta - ha sottolineato Osvaldo Squassina - la parte datoriale non ha mai accettato il sindacato, nonostante un boom economico senza precedenti: ad ogni richiesta di avanzamento, le risposte erano licenziamenti, sospensioni e rappresaglie verso i lavoratori. Questo libro racconta quella difficile stagione, fatta di pesanti lotte, e questo libro è stato possibile grazie al meticoloso lavoro fatto dalla Fiom negli anni 50-70 che ha raccolto in modo organico i materiali d’archivio, consegnandoci un patrimonio notevole". È stata quindi la volta di Renzo Bortolini che ha voluto ricordare alcune vicende paradigmatiche presenti nel libro, come gli scioperi alla Beretta, e si è soffermato sul lavoro fatto in emeroteca per ricostruire le vicende anche attraverso il giudizi espressi nelle pagine di cronaca.

Cuore dell'iniziativa sono stati infine i racconti appassionati di quattro testimoni diretti di quella stagione: Luigi Ferrari (Marzoli), Luciano Scalvini (Atb), Antonio Zocca (Stefana Nave), Gianni Pedò (OM).

Una mattinata carica di memoria ed emozioni, chiusa con la assicurazione da parte degli autori (e del gruppo di lavoro che ha aiutato nella stesura) che questo lavoro proseguirà nel secondo volume che arriverà fino alla metà degli anni '80 - abbracciando tutta l’esperienza della Flm - e nel terzo che arriverà fino agli anni 2000 e alla stagione degli accordi separati.

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