Il 30 gennaio poco dopo la mezzanotte si è verificato l’ennesimo infortunio mortale nella nostra provincia, il secondo da inizio anno e anche in questo caso ha riguardato un lavoratore in appalto, fatto che evidenzia la criticità dell’attuale sistema e la necessità di maggiori controlli.
L’appalto in oggetto riguarda il committente Terna e la ditta in appalto è una azienda della Valle Camonica la Rebaioli di Darfo, l’infortunio è avvenuto sulla linea ferroviaria tra Chiari e Calcio nelle vicinanze della stazione di Chiari. Circa verso la mezzanotte il lavoratore, di origini portoghesi, è stato investito da un treno alta velocità Italo con conseguenze mortali.
Fermo restando che l’inchiesta dovrà appurare i fatti accaduti, questo ennesimo infortunio mortale (in provincia di Brescia nel 2023 sono stati 40) chiama in causa per la gestione della sicurezza tutti i soggetti coinvolti, a maggior ragione quando si tratta di transiti ferroviari che hanno già avuto svariate situazioni analoghe a quella di oggi.
Le categorie Cgil Filctem, Fillea, Fiom, Filt e la Camera del Lavoro nell’esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia del lavoratore deceduto, chiedono che siano chiarite le comunicazioni intervenute tra Rfi e Terna e tra Terna e la ditta in appalto; chiedono poi che la prossimità di cantieri al percorso ferroviario non debba mettere a rischio la sicurezza sia dei lavoratori di Ferrovie, sia dei lavoratori che si occupano di appalti di vario genere.
Vanno garantite le operazioni di lavoro in massima sicurezza applicando le norme che già ci sono e vanno implementate le risorse necessarie a garantire la salute e la sicurezza in situazioni così esposte come in questi casi.